ASTA 14 - ANTIQUARIATO

ASTA 14 - ANTIQUARIATO

sabato 10 ottobre 2020 ore 16:00 (UTC +01:00)
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  • Dipinto ad olio su tela raffigurante Parca Cloto e ragazzo con candela, XVII...
    Lotto 314

    Dipinto ad olio su tela raffigurante Parca Cloto e ragazzo con candela, XVII secolo. Cm 61x80. Privo di cornice. L’opera è oralmente attribuita al pittore veneto Pietro della Vecchia (Vicenza, 1603 – Venezia 1678).
    Conosciuto come Pietro Muttoni fino al 1984, a seguito di errate interpretazioni dell’abate Luigi Lanzi, raggiunse notorietà intorno alla fine del quarto decennio del Seicento, fino ad essere considerato uno dei più importanti pittori di Venezia, soprattutto di arte sacra, e grande conoscitore di disegni e dipinti antichi, a capo di una grande bottega.
    La sua prima attività risente della pittura di colore dei veneti Carlo Saraceni e Alessandro Varotari il Padovanino, fino a subire gli influssi della pittura di Giorgione, Tiziano, Romanino, Palma il Vecchio, il Bassano e del genovese Bernardo Strozzi, quest’ultimo approdato a Venezia in quegli anni ’30.
    Dopo il 1650 la sua arte volge verso un uso sapiente e prevalente della luce, dunque verso una maggiore drammaticità, e riprende i primi modelli caravaggeschi.
    Subisce la fascinazione dell’atmosfera libertina, vagamente anticlericale e sovversiva, che caratterizza l'Accademia degli Incogniti, creata dal patrizio veneziano Giovan Francesco Loredan e frequentata da una variegata miscellanea di intellettuali di libero pensiero, non solo veneti. Questi influssi si manifestano soprattutto nell'iconografia di alcune opere della metà del secolo, che tendono a ridicolizzare, rappresentare in modo grottesco, dunque contestare, la cultura ufficiale e dominante.
    La tela raffigura verosimilmente la parca Cloto, il cui nome deriva dal greco Klothes, filatrice, che tesse lo stame della vita, ovvero il filo del fato.
    Nella Teogonia di Esiodo, rappresenta il destino ineluttabile, insieme alle sorelle Làchesi e Àtropo, che quel filo svolgono e infine recidono, segnando la vita e la morte di ogni uomo.
    Cloto, che lavora incessantemente giorno e notte, rischiarata dalla candela del ragazzo, viene evocata anche nel Purgatorio di Dante, Canto XXI, 25-27:
    “Ma perché lei che dì e notte fila,
    non gli avea tratta ancora la conocchia,
    che Cloto impone a ciascuno e compila…”
    La tematica suggestiva, la rappresentazione grottesca e spietatamente realistica, gli effetti di luci spettrali e la soffocante mancanza di spazio nella composizione, riconducono dunque il dipinto agli anni e all’atmosfera dell’Accademia degli Incogniti, nonché del “gruppo dei Tenebrosi”, che ebbero fortuna a Venezia intorno al 1660.
    L’attribuzione potrebbe trovare conferma confrontando l’opera con la sottostante, di sicura realizzazione di Pietro della Vecchia, rappresentante Le Tre Parche con teschio e conservata nelle Gallerie Estensi. ASOR Studio

  • Dipinto ad olio su ardesia raffigurante Apollo che scuoia Marsia, XVII...
    Lotto 315

    Dipinto ad olio su ardesia, raffigurante Apollo che scuoia Marsia, attribuito a Piero di Cosimo (Firenze, 1461 circa – Firenze, 12 aprile 1522). Cm 29x32. In cornice cm 40x42. Spessore mm 10. Piccola incollatura nell'angolo in alto a sinistra.

    Il dipinto è attribuito oralmente al pittore Piero di Lorenzo di Chimenti, conosciuto come Piero di Cosimo, allievo di Cosimo Rosselli, attivo a Firenze e Roma dove, tra il 1481 e l'82, lavorò agli affreschi della Cappella Sistina.

    Poichè non esistono sue opere firmate, nè attribuzioni documentate, il catalogo del pittore si basa essenzialmente sulle testimonianze del Vasari, a cui risalgono anche notizie sul suo temperamento eccentrico e complesso.

    Nella Firenze a cavallo fra i secoli XV e XVI, successivamente alla scomparsa di Lorenzo il Magnifico del 1492 e la conseguente cacciata dei Medici, la breve e drammatica Repubblica di Savonarola aveva provocato la tempesta anche nel campo dell'arte, evidenziando una crisi da tempo latente, con effetti sensibili sugli artisti affermati quanto su quelli più giovani, a cominciare dallo stesso Michelangelo, che fuggì dalla città, e da Bartolomeo della Porta, che abbandonò temporaneamente la pittura, unendosi ai frati domenicani.

    Il successivo governo oligarchico modellato su quello della Repubblica veneziana e sostenuto anche dagli ambienti filomedicei, favorisce la ripresa della committenza, pubblica e privata.

    Dunque gli artisti non solo non vengono più spinti a spostarsi altrove, ma sono spesso richiamati in patria, con l'offerta di importanti incarichi, per contribuire con le loro opere a rinvigorire il prestigio della città e dare lustro alla nuova Repubblica.

    La risposta delle botteghe fiorentine alla nuova situazione non è tuttavia immediata: la fama come pure l'attività del Perugino non hanno più corso nella città; altri artisti di primo piano della vecchia generazione, come Botticelli e Filippino Lippi, non riescono più a esprimere novità, rimanendo legati a canoni superati.

    A questo contesto viene tradizionalmente ricondotto anche Piero di Cosimo, nonostante la vitalità e originalità delle sue proposte e la progressiva apertura a nuove istanze e ai modelli nordici e leonardeschi.

    Caratterizzato da una pittura di luci e colori soffusi e rarefatti, privilegiò la tecnica ad olio su dimensioni ridotte, ispirandosi e rielaborando in maniera personale soprattutto le suggestioni artistiche di Filippino Lippi, del Ghirlandaio, di Leonardo e di Fra Bartolomeo.

    Dalla pittura fiamminga trae invece la raffinata tecnica esecutiva, l'uso di colori brillanti e la resa realistica dei particolari.

    L’opera in questione, dipinta su ardesia, supporto utilizzato specialmente nei secoli XVI e XVII e menzionato dal Vasari (Le Vite de’ più Eccellenti Pittori, Scultori e Architettori del 1550), può essere ricondotta alla mano del pittore, dall'irrequieto temperamento, che si manifesta di volta in volta in espressioni elegiache, patetiche o grottesche che si palesano nei suoi dipinti ospitanti spesso soggetti mitologici. E' il caso di Tritoni e Nereidi, con Satiri e Ittiocentauro (1500-1505 circa), che potremmo pertanto porre a confronto con Apollo che scuoia Marsia così da avvalorare l’ipotesi di una possibile attribuzione al pittore fiorentino.

    ASORStudio

  • Gruppo di tre frammenti ad olio su tela raffiguranti: 1) personaggio biblico...
    Lotto 316

    Gruppo di tre frammenti ad olio su tela raffiguranti: 1) personaggio biblico (San Paolo), XVI /XVII secolo. Cm 17,2x12. Mancanze e cadute di colore. 2) S.Giovanni, XVII secolo, Cm 16,8x11,9. Mancanze e cadute di colore. 3) Gesù, XVIII secolo, cm 17,5x11,8. Piccole cadute di colore.

  • Dipinto ad olio su tela raffigurante paesaggio campestre con cascata (Cascata...
    Lotto 317

    Dipinto ad olio su tela raffigurante paesaggio campestre con cascata (Cascata di Tivoli.) XVIII secolo. Cm 61x75.

  • Dipinto ad olio su cartone raffigurante strada con paesaggio, Bernardo...
    Lotto 318

    Dipinto ad olio su cartone raffigurante strada con paesaggio, Bernardo Gentili (1900- 1963). Cm 21x29, olio su cartone. Firmato in basso a destra

  • Dipinto ad olio su tela raffigurante Il ritorno della duchessa D’Almeda da un...
    Lotto 319

    Dipinto ad olio su tela raffigurante Il ritorno della duchessa D’Almeda da un viaggio a Koat-Ven, Alfred DeE Dreux (Francia, 1810-1860). Cm 88x115, pollici 34,5x45,5, olio su tela. Firmato e datato 1849

  • Dipinto ad olio su tela raffigurante cavallo, XIX secolo. Cm 46x61. Firmato...
    Lotto 320

    Dipinto ad olio su tela raffigurante cavallo, XIX secolo. Cm 46x61. Firmato in basso a destra J. C. Partridge 1877.

  • Dipinto ad olio su tela raffigurante contadino con buoi. Pittore italiano del...
    Lotto 321

    Dipinto ad olio su tela raffigurante contadino con buoi. Pittore italiano del XIX secolo. Cm 115x200. In cornice 135x220.

  • Dipinto ad olio su tela raffigurante gentiluomini in visita all'atelier di un...
    Lotto 322

    Dipinto ad olio su tela raffigurante gentiluomini in visita all'atelier di un pittore, XIX Secolo. Cm 29x17,5

  • Acquaforte e acquatinta Siciliae Regnum, 1652 , Apud Guilielmum Blaeu (Alkmar...
    Lotto 323

    Acquaforte e acquatinta Siciliae Regnum, 1652 , Apud Guilielmum Blaeu (Alkmar 1571 – Amsterdam 1638). Matematico, astronomo e soprattutto grande cartografo, iniziò la sua attività come costruttore di globi, ma già nel 1604 iniziò la produzione di carte. Nel 1631 pubblica la famosa “Appendix” , opera con una nuova visione della cartografia. E’ un atlante che si allarga a tutto il mondo in modo organico e che continuato dopo la morte dai due figli di Guglielmo, Giovanni e Cornelio, arriva a ben dodici volumi. E’ la cosiddetta “Geographia Blaviana” modello per tutto un periodo per l’esattezza delle carte, il colore e anche la presentazione artigianale raffinata delle legature in pergamena. Morto nel 1638 la calcografia continuò fino al 1672 anno in cui lo stabilimento bruciò quasi completamente."

  • "Carte D’Italie" 1755, Thomas Kitchin (Regno Unito 1718-1784). Cm 50x58,...
    Lotto 324

    "Carte D’Italie" 1755, Thomas Kitchin (Regno Unito 1718-1784). Cm 50x58, incisione in rame acquerellata. Tratto da ""The Large English Atlas"", 1755. In cornice di legno colore noce cm 66x71,5. Ottime condizioni."

  • Die Sicilianische landschaft Val De Mone, 1788 circa, Reilly Franz Johann...
    Lotto 325

    Die Sicilianische landschaft Val De Mone, 1788 circa, Reilly Franz Johann Joseph von. Cm 25x30, incisione in rame. Con cornice in radica filettata in oro cm 32x45. Ottime condizioni.

Lotti dal 313 al 324 di 559
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ASTA 14 - ANTIQUARIATO

Asta antiquariato: disegni d'autore, oggetti d'arte, dipinti antichi e di arte contemporanea, mobili d'epoca, carte geografiche. 

Asta live sabato 10 ottobre 2020 a partire dalle ore 16:00.

Sessioni

  • 10 ottobre 2020 ore 16:00 ASTA 14 - ANTIQUARIATO (1 - 561)

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