Per me è difficile arrivare a Camparmò e pensare che non potrò più sentire quella voce che tanti anni fa mi disse: “Benarrivata, sono Palma”.

È così che sono stata accolta quando per la prima volta ho messo piede su quella terra, che poi sarebbe diventata la mia casa, sì, perché lì ho incontrato il Signore.

È stata una brava sorella e compagna di viaggio, con lei ho riso, ho pianto, ho pregato, ma in modo particolare ho condiviso la mia vita.

Non è facile parlare di qualcuno, perché non sempre si riesce a cogliere tutte quelle sfumature che ci sono nell’anima, ma in Palma alcune erano molto evidenti come l’accoglienza, l’ascolto, la preghiera e la consolazione; infatti come abbracciava lei nel momento del bisogno non c’era nessuno, proprio perché il suo cuore era un cuore di mamma, pieno d’amore e compassione per tutti. Aveva tramutato il dolore per la perdita del figlio, non in una debolezza, ma in un punto forza per aiutare gli altri, specialmente chi, come lei, non aveva più accanto la persona amata.

Il Signore l’aveva rivestita di tanti doni spirituali facendola però spiccare nel carisma di guarigione e in quello profetico, dove il suo carattere forte dava al fratello sicurezza e fiducia nella parola ricevuta dal Signore.

Palma era una donna riservata e mai ha fatto pesare i suoi problemi sugli altri; lei li offriva intercedendo al Signore, trovando così la pace e l’equilibrio spirituale dei quali era rivestita. Anche lei è stata accompagnata dai fratelli nelle varie situazioni che ha incontrato nella vita, ma sempre in modo molto discreto.

Questo è il tempo dei grandi cambiamenti e mi viene da pensare che con lei si sta chiudendo un passaggio e si sta aprendo uno nuovo con le generazioni future della comunità. Noi anziani infatti dobbiamo “morire” a noi stessi per far vivere i giovani, lasciando in questo modo che sotto all’albero vecchio crescano i nuovi germogli nati e nutriti, in questo caso anche da Palma, dalla linfa che scaturisce piena di valori come la fedeltà alla comunità e la fiducia verso i pastori che ci stanno guidando.

Una medaglia alla fedeltà verso il progetto di Dio e verso Camparmò è ben meritata da Palma, come pure il merito di avere dato la vita per il Signore e di non aver corso invano per ricevere il premio che lassù l’aspetta.

Se n’è andata in silenzio, “coperta” dalle preghiere di tutti noi, circondata dal ricordo che abbiamo di lei, e sicuramente, in futuro, dagli occhi di tanti fratelli che per lungo tempo la cercheranno là, dove lei si sedeva durante la Koinonia.

Tra i monti di Camparmò, per l’ultimo saluto, tutti uniti, stretti spiritualmente in un abbraccio non abbiamo detto addio a Palma ma un arrivederci, nel posto dove anche noi andremo a ricevere il premio, dopo la lunga corsa della vita.

Il cielo è sereno, le vette dei monti la salutano e come dice la scrittura: anche gli alberi batteranno le mani.

Daniela Zordan

 

Cara Palma Vogliamo ringraziarti per la tua amicizia, per la tua presenza costante nelle nostre vite con la preghiera, l’incoraggiamento, l’esortazione e la condivisione. Sei stata un dono per tutti noi.

Non ti si poteva nascondere nulla: tu leggevi nelle parole “non dette”, negli sguardi, ma soprattutto con il cuore. Ricordiamo quel giovedì sera, quando a cena con noi sorelle della tua Comunità familiare, eri seduta a capo tavola, gioiosa, di compagnia, ci hai chiesto un bicchiere di vino perché eri felice, ci condividevi la tua testimonianza di come il Signore è buono e fedele: avevi pranzato con tua figlia e questo ti aveva riempito di gioia.

Citavi, come di solito usi fare, la Parola di Dio a memoria: “… per un breve istante ti ho abbandonata, ma ti raccoglierò con grande amore” Parola che avevi ricevuto in preghiera il giorno prima. E poi in un attimo ti sei sentita male….. Grazie Signore che ci hai permesso di essere presenti, di accudirla, di coccolarla in quel momento.

Grazie perché abbiamo potuto pregare con lei e per lei. Ti avevamo messo un foulard in testa e ti accarezzavamo i capelli per lenire il dolore, ma ad un certo punto ci siamo incrociate con gli occhi fra noi sorelle e abbiamo esclamato: “i cavei!!!” . Già guai a toccare i tuoi capelli! Tu eri una gran signora! Sempre elegante, curata e con i capelli sempre in ordine, eri stata dal parrucchiere proprio il giorno prima.

Tutto era pronto, tu eri pronta ad incontrare Colui che hai amato tanto: Gesù, Colui che ti ha raccolto con tanto amore. Grazie Palma, continua a pregare per noi e profetizza per la tua Comunità!

Con amore la tua Comunità familiare di Schio

 

Cristo è risorto!

Carissimi,
con il dispiacere di non poter essere presente di persona, mi unisco a voi con il cuore e con la preghiera mentre celebrate le nozze dell’Agnello di Palma, sul suolo benedetto di Camparmò.

Desidero porgere le mie sincere condoglianze e manifestare la mia vicinanza ai suoi cari, in particolare alle figlie Paola e Manuela con le loro famiglie.

Oltre ad un’amica, Palma è stata per tutti noi un edificante esempio di fedeltà al Signore. Le vicende dolorose che hanno segnato la sua vita l’hanno resa particolarmente sensibile alle sofferenze altrui e capace di sincera compassione verso coloro il cui cuore era ferito. Il Signore, nella Sua sapienza, ha voluto usarla affidandole un pregevole dono di conoscenza e di profezia, che sono stati sostegno e ricchezza per la nostra comunità durante tutti questi anni. A lei va la nostra gratitudine per aver accolto ed esercitato questo ministero non facile, mettendolo a servizio degli altri.

Non potremo non sentire la mancanza in mezzo a noi della sua figura autorevole, stimata ed elegante, ma sorridiamo sereni al pensiero che lei già intercede per i suoi familiari e i suoi cari, per il nostro fondatore p. Ricardo per il quale ha sempre nutrito profonda stima e affetto, e per tutta la Koinonia, di cui è stata una pietra salda, viva e preziosa.

Carissima Palma, ora che le porte del Cielo si sono aperte per te, e che il Risorto ha già terso ogni lacrima dai tuoi occhi, ricordati di noi e della tua amata koinonia.

Riposa e gioisci in eterno.
Arrivederci in Cielo!

Giuseppe

Brooklyn, 3 settembre 2021

 

 

Sono Monia e frequento la comunità da 15 anni.

Palma l’ho conosciuta nella casa di preghiera dove mi hanno portato i miei genitori. Lei è stata una grande sorella, mamma e cara amica di preghiera. La testimonianza che mi ha donato è di donna di grande fede che mi trasmesso pace e preghiera.

Attraverso la sua preghiera ho ricevuto guarigione fisica ed interiore e così anche tutta la mia famiglia. Grazie Palma! Prega sempre per la mia famiglia e per tutti noi.

Monia Martinazzoli

 

 

 

 

 

Foto, video: Benedetta Destro e Mario Zuccato

Nozze dell’Agnello di Palma