PALMA IL VECCHIO, LO SGUARDO DELLA BELLEZZA


PALMA IL VECCHIO, LO SGUARDO DELLA BELLEZZA
  • Data01-04-2015
  • Categoria
  • LocalitàGamec, Bergamo

Fino al 21 giugno presso la GAMeC di Bergamo è possibile visitare la mostra Palma il Vecchio, lo sguardo della bellezza, un evento espositivo che propone una mostra antologica sul pittore di origine bergamasca Jacopo Negretti detto Palma il Vecchio. L'esposizione promossa dal Comune di Bergamo in occasione di Expo 2015, in collaborazione con la Fondazione Credito Bergamasco e curata da Giovanni Villa contiene dipinti provenienti da istituzioni museali italiane ed estere tra cui  il Musèe du Louvre di Parigi, la National Gallery di Londra, il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, il Kunsthistorisches Museum di Vienna e la Gemäledegalerie di Dresda.
Marco Boschini ne La Carta del navegar pitoresco, poema in quartine del 1660 affermò  «La nave della pittura veneziana ha disegno di Giovanni Bellini, opera viva creata da Tintoretto, timone per orzare fatto da Giorgione, per ammiraglio Tiziano, ma chi l’ha impalmata dandole la possibilità di essere messa in acqua e navigare nel grande mare della pittura mondiale è Jacopo Negretti detto Palma il Vecchio, primo ufficiale». Lo storico dell'arte Giovan Battista Cavalcaselle qualche tempo più tardi nel 1871 in History of Painting in North Italy ebbe parole di stima nei confronti di Palma il quale condivise con «Giorgione e Tiziano l'onore di modernizzare e rigenerare l'arte veneziana».
Queste citazioni sono dimostrazione di come l'artista in diverse occasioni fosse stato celebrato dalla letteratura artistica, mai in una retrospettiva. Per questo motivo la mostra si pone come unica nel suo genere, un grande omaggio, una valorizzazione che la città di Bergamo intende dare a questa grande personalità del Rinascimento italiano.
Il pittore bergamasco, nato a Serina nel 1480 ca. lavorò nella Venezia del secondo decennio del '500 dominata dall'arte del maestro Giovanni Bellini e dalla nuova pittura tonale di Giorgione e Tiziano. E' in questa città che svolse il suo alunnato, ed è qui che sbocciò e si sviluppò la sua carriera artistica, lavorando principalmente per altolocati committenti della laguna, fino alla morte avvenuta nel 1528.
 
L'esposizione, organizzata su due piani presenta un avvicendamento di dipinti che trattano soggetti mitologici ed allegorici sviluppati perlopiù in epoca giovanile, soggetti di impronta devozionale come Pale d'altare e Sacre Conversazioni della piena maturità ed opere ritrattistiche. La visita prende inizio proprio da alcuni ritratti nei quali è possibile già notare quelle caratteristiche della pittura di Palma che contribuirono a renderlo uno dei maestri più richiesti: campiture di colore che concretizzano le forme, pennellate morbide, l'eleganza disegnativa, l'attenzione ai dettagli ed alla qualità materica delle fogge degli abiti alla moda.
Un esempio è il Ritratto femminile del 1510 custodito alla Galleria Palatina di Firenze opera nella quale si nota con evidenza il disegno curato memore della lezione di G. Bellini. In le due Ninfee in un paesaggio (fig 1) del 1513 le due fanciulle appaiono intimidite dall’essere state colte in un momento confidenziale, il candore dei loro corpi sinuosi trova risalto nel verde della vegetazione che le circonda mentre nel dipinto Ninfee al bagno (fig 2) di qualche anno più tardi, le donne senza alcuna pudicizia mostrano la plasticità dei loro corpi dall'incarnato lucido e madreperlaceo. Quest'ultimo aspetto della pittura di Palma il Vecchio lo possiamo ravvisare anche in ritratti di poco successivi quali il Ritratto di giovane donna in abito blu con ventaglio (fig 3) del 1514 e Ritratto di donna, detta “La Bella”(fig 4) del 1518, l'immagine scelta come simbolo della rassegna. Entrambe rappresentano il prototipo della bellezza femminile del tempo: il viso luminoso e chiaro, le forme morbide e l' opulenza delle vesti in velluto broccato e accese cromie, con una costante cura per ogni dettaglio.
Le opere sacre dalle Pale d'altare per committenti ecclesiastici, alle Sacre Conversazioni destinate anche alla devozione privata, sono dimostrazione delle ineguagliabili qualità pittoriche dell'artista orobico. Un esempio è la  Madonna con il Bambino in trono tra le sante Barbara e Cristina e due committenti (fig 5)  del 1508 o la Madonna con il Bambino S. Giovanni Battista e Maddalena (fig 6) del 1516 conservata all'Accademia Carrara in cui la madre tiene serenamente tra le sue braccia il bambino che mostra un’espressione malinconica, quasi prefigurante la sua passione.
Nella pala d'altare raffigurante l’Assunzione della Vergine (fig 7) del 1514, l'attenzione dell'osservatore non può non essere catturata dalla fastosità vestimentaria dei santi e dagli squarci di paesaggio dalle colline azzurrate del fondo. I panorami naturalistici di Palma ripropongono le vallate bergamasche verdeggianti ed un'accuratezza nella resa della natura come per le ambientazioni pastorali di cui è un esempio il dipinto l'Incontro di Giacobbe e Rachele del 1524.
Un’apposita sala all'interno della mostra consente ai visitatori di approfondire ulteriormente la conoscenza dell'artista attraverso una ricostruzione delle modalità tecniche e le tipologie di materiali utilizzati nella sua pittura.
Interventi di restauro sono stati eseguiti su alcune opere come ad esempio il Polittico della presentazione della Vergine (fig 8) del 1515-1517, il cui recupero promosso dalla Fondazione Credito Bergamasco ha permesso di riportare alla luce le pennellate, i colori brillanti ed originali della pittura rinascimentale, nascosti per secoli da ridipinture.
Nonostante il progressivo affermarsi della pala unificata come il dipinto S. Pietro in trono tra i santi del 1518-1519 o la Madonna in trono tra S. Giorgio e S. Lucia (fig 9) del 1519-1520 alcuni committenti preferirono opere ancora legate alla tradizione come Il Polittico di S. Barbara (fig 10) che Palma il Vecchio licenziò nel 1520 per la chiesa veneziana di S. Maria Formosa. Le tavole che lo compongono, originariamente collocate all'interno di un'architettura marmorea hanno lasciato temporaneamente la loro struttura per essere esposte in mostra.

Ulteriori Immagini

Due ninfee in un paesaggio (particolare)
Due ninfee in un paesaggio (particolare)

1513-1514 Olio su tavola, (98,3 x 152,4 cm) Francoforte, Städelsches Kunstinstitut
I corpi sinuosi delle donne appaiono iridescenti, colpiscono per la delicata sensualità delle forme.

Ninfee al bagno (particolare)
Ninfee al bagno (particolare)

1519-1520 Olio su tela applicata su tavola, (77,5 x 124 cm)Vienna, Kunsthistorisches Museum
I nudi femminili con naturalezza di pose ed atteggiamenti sono rappresentati da Palma mediante carnagioni luminose quasi di porcellana.

Ritratto di giovane donna in abito blu con ventaglio
Ritratto di giovane donna in abito blu con ventaglio

1514 c.a.Olio su tavola,( 63,5 x 51 cm)Vienna, Kunsthistorisches Museum
Il dipinto è sorprendente per la minuzia disegnativa di ogni elemento dell'abito e per la lucentezza del dipinto nella sua interezza.
Attraverso una visione ravvicinata si possono scorgere i riflessi di luce sui capelli dorati e la trasparenza dell'organza, un dettaglio molto raffinato.

Ritratto di donna, detta “La Bella”
Ritratto di donna, detta “La Bella”

1518 c.a.Olio su tela, (95 x 80 cm) Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza
Il ritratto raffigura una nobildonna che rappresenta a tutti gli effetti il modello femminile della bellezza rinascimentale: il volto dai tratti delicati, i capelli perfettamente acconciati, una fisicità prosperosa uteriormente sottolineata dall'utilizzo di vesti dall'ampia scollatura che ricadendo formavano voluminosi panneggi.
In questo dipinto la cromia intensa e brillante deriva dal tonalismo veneto.

Madonna con il Bambino in trono tra le sante Barbara e Cristina e due committenti (particolare)
Madonna con il Bambino in trono tra le sante Barbara e Cristina e due committenti (particolare)

1508-1509 Olio su tela,( 135 x 191 cm) Roma, Galleria Borghese
In questa Sacra Conversazione i personaggi raffigurati sono in armonia con l'ambiente circostante ed i committenti terreni in completa consonanza con i santi.
In questo dipinto si possono riscontrare la pacatezza e la serenità del momento.

Madonna con il Bambino tra i santi Giovanni Battista e Maddalena (particolare)
Madonna con il Bambino tra i santi Giovanni Battista e Maddalena (particolare)

1516 c.a Olio su tavola, (73,9 x 99,2 cm) Bergamo, Accademia Carrara
Le figure sono monumentali, le forme presentano colori inaspettattamente nuovi come l'arancione della veste della Maddalena.

Assunzione della Vergine (particolare)
Assunzione della Vergine (particolare)

1514 c.a.Olio su tavola, (192 x 138 cm) Venezia, Gallerie dell’Accademia
L'opera di carattere devozionale celebra un dogma della chiesa cattolica secondo il quale la Madonna fece cadere la cintura della sua veste nelle mani di S.Tommaso come segno della sua clemenza.
 

Polittico della Presentazione della Vergine (particolare)
Polittico della Presentazione della Vergine (particolare)

1515-1517 olio su tavola, Serina, chiesa prepositurale di Santa Maria Annunciata
Il polittico proveniente dalla chiesa parrocchiale di Serina è ritornato al suo splendore originario, grazie ad un intervento di restauro che ha evitato di compromettene ulteriormente la sua conservazione.

Madonna in trono con il Bambino tra i santi Giorgio e Lucia, e un angelo musicante (particolare)
Madonna in trono con il Bambino tra i santi Giorgio e Lucia, e un angelo musicante (particolare)

1519-1520 Olio su tela, (310 x 208 cm) Vicenza, chiesa di Santo Stefano
Nell'opera di impianto monumentale lo sfondo architettonico scompare favorendo un paesaggio di ampio respiro. I panneggi ampi e cangianti avvolgono le figure con tessuti preziosi.

Polittico di santa Barbara
Polittico di santa Barbara

1520 c.a. olio su tavola Venezia, chiesa di Santa Maria Formosa
ll Polittico venne realizzato per la scuola dei Bombardieri, in S. Maria Formosa, la cui protettrice era appunto S. Barbara: appare maestosa al centro del polittico con le bombarde poste accanto ai piedi.

I capolavori realizzati da Palma il Vecchio, di magnifico valore compositivo, sono la dimostrazione della sua grande capacità di raccontare la raffinatezza della bellezza femminile del '500, l'affezione per la sua terra d'origine attraverso ambientazioni paesaggistiche in perfetto accordo armonico con i personaggi raffigurati. E' una bella sensazione aggirarsi per le sale e ritrovare capolavori assoluti di un'artista di qualità eccelse, appartenente al nostro territorio ma purtroppo poco conosciuto.
L'allestimento espositivo a mio avviso è molto curato: pannelli introduttivi all'ingresso delle sale conducono i visitatori lungo il percorso. Una pavimentazione lignea, ideale prosecuzione di quella presente nei dipinti dall'artista, le pareti ricoperte di tessuto ed uno studio sapiente delle luci consentono di entrare maggiormente in contatto con le opere.  
La visita a questa mostra è imprescindibile, un'opportunità irripetibile per vedere le opere di Palma il Vecchio riunite in un unico luogo: la maggior parte dei dipinti sono su tavola, perciò molto delicati, la loro trasportabilità è risultata alquanto problematica perciò difficilmente potranno essere esposti in una seconda occasione.  



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